Riccardo Paletti
Milano 15/06/1958 - Montreal 15/06/1982
In partenza il semaforo impiegò un tempo insolitamente lungo per volgersi al verde e Didier Pironi, che era in pole, ebbe un inconveniente al motore della sua Ferrari che si spense; Pironi lo segnalò prontamente agitando le braccia, ma la partenza venne data lo stesso, e quando si accese il verde, le altre macchine riuscirono a evitare la vettura di Pironi; Paletti, che partiva dall'ultima fila e aveva quindi la visuale oscurata dalle vetture precedenti, non riuscì a reagire in tempo e colpì il retro della vettura di Pironi a una velocità di circa 180 km/h. Paletti perse subito conoscenza mentre, qualche istante dopo, la benzina fuoriuscita dal serbatoio prese fuoco e la Osella fu avvolta dalle fiamme. Il fuoco fu rapidamente domato ma il pilota, pur non ustionato, non dava segni di vita; estratto dalla sua macchina e portato in ospedale, morì poco dopo esservi arrivato. Le ferite riportate nella zona toracica, piuttosto gravi, resero fatale l'inalazione delle sostanze estinguenti che precluse ogni possibilità di rianimarlo, inoltre aveva subito la frattura della gamba sinistra e della caviglia destra. Paletti fu la seconda vittima in F1 quell'anno; solo poche settimane prima Gilles Villeneuve aveva perso la vita sul circuito di Zolder.A rendere più triste la situazione fu la presenza della madre tra gli spettatori del GP che era giunta li, all'insaputa del figlio, per congratularsi con lui per la prima partecipazione ad un Gran Premio di F1.
Al suo nome è intitolato l'Autodromo Riccardo Paletti di Varano de' Melegari in provincia di Parma.
Riccardo Paletti è tutt'oggi sepolto nel Cimitero Maggiore di Milano.
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